Alphonso Davies: dalla guerra alla MLS con vista Europa

Dalla guerra nella sua terra d’origine al Canada coltivando il desiderio di diventare un top player, la storia di Alphonso davies

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Quanti giocatori conoscete che sono diventati dei top player nonostante le avversità della vita cercassero sempre di tarpare loro le ali? Sicuramente in molti. Lo sport in generale da la possibilità di prendersi delle rivincite che forse non potremmo permetterci mai. Il nostro viaggio oggi parte dall’Africa e arriva in Nord America, precisamente a Vancouver, in Canada. la storia che Danilo Stavola ed LFScouting vogliono raccontare è qualcosa che dà la speranza ad ognuno di noi di realizzare ciò che più desideriamo nella vita, a livello sportivo o sociale: la storia di Alphonso Davies.

Alphonso Davies

Alphonso Davies

Il piccolo Alphonso nasce in Liberia, terra dilaniata dalla guerra, ogni giorno. Migliaia e migliaia di persone lottano tutti i giorni tra la vita e la morte. Alphonso essendo piccolo, non capisce ancora cosa gli succede intorno, ma sin dalla tenera età, tutti notano che ha un talento con la palla al piede. I suoi genitori decidono per la svolta: si parte, si cerca di costruire un futuro migliore sia per loro che per i figli ( anche il fratello di Alphonso è un calciatore ). La scelta ricade sul Canada. L’ambientamento è difficile, sia a livello climatico che sociale, ma la voglia di prendersi una rivincita è troppo grande per far sì che un sogno possa svanire. Come detto in precedenza il giovane Davies cresce con il pallone attaccato ai piedi e questo inizia ad attirare l’attenzione dei club della MLS. Ma quando uno ha talento, non può che bruciare ogni tappa ed è proprio ciò che fa Alphonso: a soli 14 anni esordisce con i Whitecaps e segna all’esordio. Tutto qui? Niente affatto. Le sue prestazioni salgono, segna nella Champions League americana, si procura due rigori nel campionato americano e continua a stupire. Il talento non può essere nascosto ed infatti Mourinho e Klopp iniziano a muovere i loro Scout per visionare questo fenomeno.

Sono grato al Canada per le occasioni che sta dando a me e alla mia famiglia – ha detto in un intervista rilasciata ai microfoni canadesi – non mi vergogno a dire che abbiamo rischiato la pelle e sofferto la fame, ma qui abbiamo trovato una casa e un futuro. Il calcio? Resta un divertimento: diventare professionista sarebbe un sogno, ma se non finisco le scuole con voti brillanti mia madre mi manda a fare il professionista nel discount sotto casa, a scaricare casse nel magazzino…”. Mamma Davies è molto esigente con la scuola ma può dormire sogni tranquilli, il suo Alphonso sa cosa vuole dalla vita, una vita  piena di soddisfazioni e gioie sognando il calcio Europeo, quel calcio che gli ha salvato la vita.