“Beata gioventù”: Federico De Piano, il prossimo Locatelli è già nella Primavera del Milan

Montella ha fatto esordire il regista classe ’98 in prima squadra nell’amichevole con il Chiasso

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La generazione del 1998 del Milan è, a detta di tanti addetti ai lavori, una delle generazioni più floride e ricca di giovani talenti in Italia. Ne fa parte anche Federico De Piano, per tutti Chicco. Da 9 anni nelle giovanili rossonere, si sta imponendo, insieme a Zanellato, come uno dei fari del centrocampo della Primavera di Stefano Nava. E il suo agente, Luis Vizzino, giustamente se lo coccola: “Per tutta la Primavera c’è stato un inizio di stagione abbastanza entusiasmante in virtù dei vari tornei vinti in estate. Anche il campionato è cominciato in maniera positiva perché sono riusciti a portare a casa dei buoni risultati. Poi c’è stato un problema generale, però Federico ha dovuto recuperare un po’ di forma fisica come è giusto che sia. Noi comunque siamo contenti di lui. E’ aggregato ed è stato aggregato alla prima squadra, si allena 1-2 volte a settimana agli ordini di Montella. Sicuramente positivo come inizio considerando anche l’infortunio dello scorso anno”.

Un infortunio, patito nel settembre 2015, tutt’altro che banale. Perché la rottura del legamento crociato del ginocchio lo ha costretto a stare fuori per quasi tutta la stagione scorsa. Per fortuna, dopo un anno, è diventato soltanto un brutto e lontano ricordo: “Adesso è completamente recuperato e pienamente ristabilito – dice l’avvocato Vizzino –. Anche se è chiaro che sono infortuni particolari. All’inizio bisogna recuperare dal punto di vista fisico, ma anche da quello psicologico, perché ci sono timori di eventuali ricadute. Ultimamente l’ho rivisto bene. In questo momento non è ancora al 100%, ma sarebbe anormale il contrario. Lui ha grande forza e determinazione: vuole ritornare al 110%”.

Forza e determinazione che lo hanno portato a guadagnarsi la convocazione di Vincenzo Montella per l’amichevole tra Chiasso e Milan di dodici giorni fa. Alla presenza in panchina è poi seguito il debutto fra i grandi, con l’ingresso in campo al posto di Suso: “E’ stato motivo di grandissima soddisfazione. In primis per Federico, perché è lui che va in campo e a cui vanno dati i meriti considerando i grandi sacrifici che ha fatto. In secondo luogo, diventa ovviamente motivo d’orgoglio per tutti quanti. L’augurio è che possano arrivare nuove chiamate per altre gare non ufficiali e poi chissà…”, le parole del suo procuratore. Un esordio non di certo casuale. Basti considerare che i suoi ex compagni Donnarumma e Locatelli fanno ormai parte della prima squadra in pianta stabile. Insomma, la società meneghina sembra intenzionata a continuare a puntare sempre di più su talenti giovani e italiani: “Questo è un aspetto che vorrei sottolineare – afferma Vizzino -. Voglio fare un plauso alla gestione rossonera e, in particolare, a Filippo Galli per come ha condotto il settore giovanile. Grazie a questo lavoro oculato, è stata data la possibilità ai giovani di mettersi in mostra. Spero che l’esempio dato dal Milan venga seguito da tutte le società perché, al di là dei risultati sportivi ottenuti, è sicuramente un progetto interessante. Il mio augurio è che si punti su una squadra giovane e italiana che dia nuovi stimoli ai ragazzi”.

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Tornando a De Piano, le sue migliori doti sono quelle che vengono richieste ad un regista capace di fare la differenza. L’agente ha pochi dubbi se gli si chiede di descrivere quelle che sono le sue caratteristiche e le sue qualità: “E’ il prototipo di centrocampista moderno che gioca davanti alla difesa. Non ha una statura elevata, ma è molto bravo con entrambi i piedi. In fase di impostazione copre il ruolo di metronomo classico. E’ il calciatore che tutti gli allenatori vorrebbero avere. Negli ultimi anni è migliorato tantissimo in esplosività e in forza fisica. Se dovessi scegliere un termine di paragone come suo modello, direi che mi ricorda David Pizarro. Dal mio punto di vista gli assomiglia per il suo modo di giocare”. Mentre c’è chi lo ha addirittura paragonato ad un certo Marco Verratti…

Forse, però, nel descrivere il classe ’98 non si dovrebbe omettere un altro aggettivo. E l’aggettivo è rossonero: “E’ stato sempre a Milanello, ha una storia milanista. A 14 anni è stato vincolato come giovane di serie e a 16 è arrivato il primo contratto da professionista. Si sente milanista in tutto e per tutto”. Ma al di là della classe e del talento, uno dei punti di forza di Federico va ricercato al di fuori del rettangolo di gioco secondo Vizzino: “La sua famiglia è tranquilla e serena, lo lascia lavorare in maniera costruttiva senza invadere altri campi come succede a tanti giovani. Ha un peso importante per lui, credo sia quel qualcosa in più che possa aiutarlo nella sua crescita professionale. Personalmente stimo tantissimo il ragazzo e sono convinto che possa fare benissimo. Non solo per le sue qualità tecniche, ma anche e soprattutto per quelle caratteriali”. Milanista da quando aveva 9 anni, milanista per sempre? Intanto c’è da sciogliere il nodo di un contratto che scadrà il prossimo 30 giugno: “Faremo le opportune valutazioni a tempo debito. Adesso non è il momento di parlarne”. A parlare, come sempre, ci penserà il campo. Anche per Chicco.

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